La Signora Della Lirica
Mentre il Rof ci porta a conoscere i capolavori rossiniani che sono diventati immortali grazie soprattutto
a questo Festival, uno dei capolavori di Rossini appare, in questi giorni, in un disco della Sony interpretato
dal mezzosoprano Anna Bonitatibus, dedicato interamente a "Semiramide La Signora Regale".
Con l’intelligenza della sua ricerca, che la porta a distinguersi nel panorama artistico,
la Bonitatibus è riuscita, dopo anni di studi ed analisi, a ritrovare una serie di opere che hanno
preso spunto, in oltre trecento anni, dalla figura della mitica regina guerriera. Pensate, più di
cento composizioni un vero record ispirate alla sua figura di "Venere della Mesopotamia", moglie e
regina, vedova e madre, "Signora regale" per dirla con gli storici. Composizioni che hanno sollevato
il sipario sulla sua storia: come scrive la stessa Bonitatibus nel ricchissimo libretto che accompagna i due cd,
il lavoro "propone soltanto uno degli infiniti possibili itinerari, scaturito dal desiderio di dar conto almeno
delle principali elaborazioni poetiche e conferire nuova luce a compositori obliati o raramente rappresentati".
Costruire un edificio, in sostanza, sulla "Musica di Semiramide". Diremmo che quel che emerge nell’operazione
portata a termine è il ritrovamento di un autentico patrimonio musicale. Il tutto condito dalla straordinaria voce
di un’artista che sempre emoziona e offre il meglio per sensibilità, equilibrio e stile.
Lei, diciamo marchigiana d’adozione visto che a Jesi ha cantato nel 2004 in "Flaminio"
di Pergolesi, poi nello "Stabat" e ancora in "Werther" di Massenet, al Rof nello "Stabat" con
Zedda e nella "Petite messe" di Rossini, oltre al recital "Un rendez-vous" sempre a Jesi, è
legatissima a Rossini. Cosa ci ha maggiormente colpito, oltre alla sua bravura e alla ostinata
fame di ricerca? Non solo l’aver ritrovato ed inserito nel cofanetto "La morte di Semiramide,
ossia la vendetta di Nino" del camerte Giovan Battista Borghi, un "abile artefice", come fu definito
ai suoi tempi, passato dall’opera buffa a quella seria. Ma soprattutto per aver proposto, quasi
come fine di un percorso concettuale - o inizio? - la "Semiramide" di Rossini, che debuttò a Venezia,
La Fenice, nel 1823, con Isabella Colbran nel ruolo-titolo.
Ecco, l’operazione che ha compiuto la Bonitatibus è stata quella di far sua la prima versione
di Bel raggio lusinghier, presente nell’autografo in forma di "partitura scheletro" ovvero
nella sola linea vocale, e di conseguenza presentare per la prima volta nella storia e al mondo
l’intenzione originale di Rossini riguardo la sua Semiramide. Si suppone che la Colbran abbia
solo intonato in privato tale aria e convinto il marito a modificarla, per esaltare le sue doti vocali,
così come la conosciamo. La Bonitatibus interpreta proprio quella prima versione di quasi duecento anni
fa, imprimendo al brano anche un tempo un po’ più solenne: una straordinaria ed unica proposta
filologica quindi, che introduce a una lettura diversa dell’opera, a un nuovo dibattito per
esperti e appassionati.
Una grande operazione, quella della Bonitatibus con l’Accademia degli Astrusi e la Stagione
Armonica dirette da Federico Ferri: Semiramide.